Pillole di Catechismo – Dio Padre Creatore e la creazione

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La creazione è una delle tematiche più importanti della fede. La cosmologia, infatti, cioè quella parte della conoscenza che interessa le origini del mondo e dell’uomo, è l’anello di congiunzione che collega la fisica alla filosofia della natura e che si colloca sulla linea sottile tra lo studio della storia umana ed il suo significato. L’origine e la fine, e il fine, si richiamano a vicenda, e il problema del rapporto tra evoluzionismo sul piano scientifico e creazione sul piano teologico non è di facile risoluzione. Ecco ciò che insegna il Catechismo e che dobbiamo tenere per certo. Insieme a quanto riportato nel Catechismo, un altro documento della Chiesa molto importante in merito è Humani Generis, che fra le altre cose sottolinea la fondamentale necessità teologica e reale del monogenismo: l’umanità deve discendere necessariamente da due individui, un uomo e una donna, di nome Adamo ed Eva, i quali se non avessero peccato non avrebbero sperimentato corruzione e morte. In mezzo a questi punti saldi si può orientare la propria opinione. Noi facciamo presente che esistono anche correnti scientifiche, che si rifanno all’ipotesi di un reale diluvio universale, che tentano di dare una diversa spiegazione cosmologica sulla base della quale interpretare i dati archeologici e scienitifici che oggi osserviamo.Continua a leggere…

Commento alle Letture Domenica 01/10/2017 – La vera misericordia di Dio e la “misericordia” del mondo

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Le Letture di questa Domenica ci invitano a riflettere sul senso autentico del pentimento e della misericordia. Di questi tempi si parla frequentemente e a lungo di misericordia, perciò è molto importante che si comprenda appieno il vero significato del pentimento. Infatti, il pentimento è il discrimine tra la “misericordia” ipocrita del mondo e la vera misericordia di Dio.

Attraverso il pentimento di un cuore sincero noi lasciamo andare il nostro attaccamento al male in un dolore che ci libera, e tendiamo la mano verso quella di Dio per accogliere il suo inconcepibile perdono. Dio non forza la nostra libertà. Chi non tendesse questa mano e perseverasse nel suo amore al male come potrebbe ricevere il perdono di Dio? Per questo disse S. Agostino: “Amò dei peccatori, ma tolse il loro peccato: sì, amò dei peccatori, ma non li radunò in una comunità di peccato. Amò degli ammalati, ma li visitò per guarirli” (Trattato sulla prima lettera di san Giovanni VII).Continua a leggere…

L’importanza dell’inferno

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Comincia a dominare inesorabilmente, in ambiente cattolico, l’idea che l’inferno non esista o, al massimo, ammesso e non concesso che esista, che sia necessariamente vuoto. Come mai Dio buono e misericordioso condannerebbe qualcuno ad una eternità di tormento? È davvero necessario per un cattolico credere all’esistenza dell’inferno? Ho sentito diverse argomentazioni per giustificare l’esistenza della pena eterna. Ad esempio, che si offende l’infinita maestà di Dio e dunque anche la pena deve essere altrettanto infinita. A mio giudizio, vi sono altre ragioni ben più stringenti che vanno sicuramente pensate e considerate nella fede, prima di poter dubitare dell’esistenza dell’inferno. Vediamole in quattro punti.Continua a leggere…

Il peccato originale

Original sin.jpgQuesta è la vera natura del frutto che l’uomo ha mangiato: un desiderio di ribellione e rivalsa verso il Padre, che lo ha portato a voler essere al di là del bene e del male, perdendo così la grazia e trovando invece la morte, come Dio gli aveva prospettato. Il frutto della conoscenza del bene e del male non è ciò che ci ha donato il libero arbitrio, nè ci rese come Dio. L’uomo fu padre della morte quando volle trascendere il valico della legge divina, ponendosi al posto di Dio e decretando da sé ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

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Se Dio è buono e onnipotente, perchè esiste il male?

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Se, dunque originariamente c’era solo la Luce divina da dove viene l’ombra del male? Dovremmo forse dedurre che Dio ha creato il male? No, però, volle creare l’uomo e gli angeli liberi, “a sua immagine e somiglianza” (Genesi 1, 26). Così come Lui è la Sorgente di tutta la luce, volle creare anche noi e gli angeli come punti di luce: liberi di splendere o meno. Non poteva, però, creare punti luminosi poiché era già tutto luce. Così, come primo atto, “si nascose” (Genesi 1,2). Fece una zona di penombra dentro di Sé, nella quale collocare questi punti che fossero liberi di chiudersi e spegnersi o di aprirsi ed accendersi riflettendo la Luce di Dio.

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