ORA SUL GIORNALE DI CONFINDUSTRIA DISCUTONO (SERIAMENTE) SULLA REINTRODUZIONE DELLA SCHIAVITU’. ECCO DOVE CI HANNO PORTATO 20 ANNI “PROGRESSISTI” DI UNIONE EUROPEA, EURO E TIRANNIA DEI MERCATI. LA LEZIONE DI SAN BENEDETTO

Su “Il Sole 24 ore”, non sul vecchio settimanale satirico “Cuore”, l’altroieri, è comparso un articolo di Enrico Verga che – a suo modo – è emblematico di un’epoca. Questo era il titolo: Reintrodurre la schiavitù è o no un’opzione per la società moderna?”

Il fatto stesso che nel 2018 – sul quotidiano di Confindustria – si possa porre una domanda del genere mostra dove ci hanno portato 25 anni di questa globalizzazione, giustamente contestata – anche a Davos – da Donald Trump il quale intende difendere i lavoratori americani e il ceto medio che da essa sono rimasti schiacciati.

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La giornata della memoria

Come ogni anno, il 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria, in ricordo della liberazione del lager di Auschwitz e in generale per riflettere sul male arrecato dal nazismo;

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mi chiedo, però, a che serve una giornata simile, se compiamo le stesse cose fatte dai nazisti, e mi riferisco ai programmi e alle leggi eutanasiche, miranti ad eliminare i “difettosi” e i “costosi”, i malati, gli anziani, i disabili. A che serve ricordare Auschwitz se non si ricorda l’Aktion T4 e soprattutto se se ne ripercorrono i passi, senza peraltro neanche sforzarsi di cambiare copione? (si veda il film “Io accuso”, pellicola di propaganda del Reich a favore dell’eutanasia, a base di emotività e parole come “compassione” e “dignità”, e peraltro tuttora vietato in Germania, è cambiato qualcosa da allora, quanto a parole d’ordine e utilizzo dei media?)

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Cronache dall’Argentina: femministe assaltano la Cattedrale

Cronache dall’Argentina.

Pochi giorni fa un gruppo di pacifiche femministe ha provato a portare il suo messaggio di pace, amore, accoglienza e uguaglianza dentro una cattedrale.

Un gruppo di giovani cattolici del loco si è opposto pacificamente ma fermamente formando un muro umano per impedire a tali portatrici di cultura, pluralismo e diversità di infettare e infestare il luogo sacro.

Lode a tali giovani che si oppongono senza paura al degrado e alla miseria dei rantoli del femminismo.

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I vescovi dell’Emilia Romagna sdoganano l’adulterio

Amoris Laetitia

 

Da qualche giorno erano attese, ieri sono state pubblicate sul sito della diocesi di Imola le linee guida dei vescovi dell’Emilia-Romagna contenenti “indicazioni sul capitolo VIII di Amoris laetitia”. Il documento si inserisce nel controverso dibattito che da circa tre anni attraversa la Chiesa cattolica a proposito dell’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati e, più in generale, sull’impianto della teologia e della dottrina morale.

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Donne polacche contro l’aborto e fake news

Un’altra giornata di manifestazioni di “donne pro choice in Polonia? Ancora paginate di giornali e siti italiani che parlano di “migliaia” di donne manifestanti per “l’aborto libero subito e gratuito”, come urlavano le nostre femministe negli anni ’70.

Un altro esempio di manipolazione della realtà e di informazione distorta. Di quelle fake news, che – però – non disturbano nessuno. Chissà perché.

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Abortista premiata in Vaticano. A che gioco giochiamo?

La Santa Sede ha conferito l’onorificenza pontificia dell’Ordine equestre di San Gregorio Magno – fondato da papa Gregorio XVI nel 1831 – all’ex ministro olandese per il commercio estero e la cooperazione allo sviluppo Lilianne Ploumen (qui il primo resoconto pubblicato dal sito 1P5), nota per le sue iniziative a favore di aborto e delle rivendicazioni del mondo LGBT.

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L’onorificenza è assegnata solo a personalità cattoliche che si sono distinte per il servizio offerto alla Chiesa, alla Santa Sede e alla comunità locali. “In segno di apprezzamento e riconoscenza per il servizio prestato” si legge precisamente nell’Istruzione sul conferimento di Onorificenze Pontificie della Città del Vaticano del 13 maggio 2001.

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IL CATTOLICESIMO NON E’ “GLAMOUR”. E’ PER EROI GUERRIERI. di M. Blondet

Un lettore mi scrive: La seguo da qualche hanno e La ringrazio del suo prezioso lavoro. Rimango un po’ deluso da quel suo definirsi ” Cattolico Tradizionalista”. Tradizionalista va bene, ma cattolico mi sta come un dito nell’occhio. Non pretendo spiegazioni né motivazioni da una persona della sua levatura intellettuale, avrà i suoi motivi.

Solamente volevo farLe sapere che leggendo. La tutti i giorni e godendo della sua informazione con la sua prosa veramente non mi capacito di questa professione. Le confesso che sarei felice un domani sapere una sua presa di distanza da quello che io reputo una vera sciagura per il mondo intero.

Le auguro un Buon 2018 fatto di notizie più confortanti…

Cordiali saluti Guglielmo M. 

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